"Il fattore Rhesus" ... "Chris"

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Il fattore Rhesus é una storia criminale basata sul sangue che diviene merce di scambio, oggetto di una sorta di vampirismo del ventunesimo secolo che si estrinseca senza il mito delle bare colme di terra sconsacrata, dei pipistrelli, delle croci e dei canini aguzzi. Il concetto di mostro però rimane inalterato. Anzi, questo non ha come il prototipo ispiratore descritto da  Bram Stoker nel suo “Dracula” ottocentesco, le sfumature sentimentali che lo portano a mordere Lucy. Qui la belva uccide per la semplice sete che lo divora, per mantenersi in vita, senza pietà o commiserazione. La vicenda si svolge in una clinica privata altamente qualificata. Un resort di lusso a cinque stelle situato in una splendida valle alpina. Un ambiente “chic” dove, dietro una maschera di lussuosa funzionalità e agiatezza, si cela una violenta organizzazione criminale. Qui si svolge la battaglia tra la vita e la morte di due ragazzi rapiti per ordine della mafia d’oltreoceano. La loro colpa? Possedere un sangue molto raro,  ricercato disperatamente da un personaggio crudele che si nasconde dietro una misteriosa sigla: P1. Il criminale, braccato da tutte le polizie del mondo,  è coadiuvato da una pericolosa ed eterogenea banda nostrana formata da personaggi vili e senza scrupoli, allettati chi da narcisistiche manie di protagonismo, chi semplicemente da facili guadagni e abitudine al crimine. Ci sarà un "Abraham Van Helsing a fermarlo?   


Roberto Rapastella è nato a Spoleto (Perugia) dove risiede e lavora.

 

Da sempre appassionato di cinema. Lettore assiduo di racconti di fantascienza, crime story e in generale di tutta la letteratura fantasy.

Primo libro letto del quale ha ricordo: “Congo” di Michael Crichton. l’ultimo: “Sete” di Jo Nesbo.

 

Il suo hobby principale è l’informatica e la programmazione (livello amatoriale).

 

Il suo motto: “La lettura – e la scrittura – mi occorrono per conoscere quello che mi sarebbe stato sempre sconosciuto.”

 

Si è cimentato nella scrittura per la prima volta  molto tempo fa.

Scrisse un brevissimo racconto semi serio sulla figura di una dark lady: “Chris”; poi un altro più lungo che prendeva spunto dall’inquietante vicenda del “mostro di Firenze”; forse s’intitolava “I delitti della luna” o qualcosa di simile.  Cambiando, negli anni, più volte abitazione ha finito per perdere entrambi gli scritti.

Solo qualche tempo fa  è riuscito a rintracciarne uno: “Chris”; soltanto perché all’epoca ne aveva regalata una copia a un suo carissimo amico. Rileggendolo e trascrivendolo in un archivio per non perderlo di nuovo, gli è venuta voglia di riprendere a scrivere.

 

Così, dopo aver sistemato  “Chris”, è venuto alla luce “Il fattore Rhesus”.